Come vengono analizzate le carte nautiche Numerosi sono gli studiosi (Bonhomme, Gambi, George, Lago, Manzi, Quaini, Mumford, Olivieri, Turri) che identificano nelle fonti iconografiche un valido strumento per lo studio delle problematiche territoriali. Non bisogna però limitarsi al prodotto geocartografico in quanto tale, alla sua collocazione, ai suoi fregi, alle filigrane, allo studio puramente filologico del suo contenuto e del metodo di elaborazione, ma l'analisi deve allargarsi ad altri fattori che presiedono a ogni rappresentazione geografica dello spazio, dalla tipologia del prodotto al suo linguaggio, dall'interesse del disegnatore ai desideri del committente e soprattutto non bisogna dimenticare che l'oggetto principale della cartografia è il territorio, lo spazio geografico usato dagli uomini con tutte le varie interrelazioni storiche, politiche, sociali, culturali che sottintende. È necessario quindi procedere allo studio intrinseco dei documenti, ossia all'esame comparativo di più geocarte distanti fra loro nel tempo, confrontandole, interpretandole e analizzandole con un approccio metodologico di tipo interdisciplinare non eludendo in ciò gli altri strumenti d'indagine e di conoscenza quali sono le fonti storiografiche, letterarie, archivistiche nonché gli atti diplomatici come i trattati, i memorandum d'intesa, le ordinanze, i patti e gli armistizi. La carta, infatti, è la figurazione concreta di un territorio, è il prodotto maturato dall'opera secolare delle diverse comunità, è uno strumento unitario ma nello stesso tempo globale che compone un riferimento oggettivo in cui tutto si sintetizza e come tale ci fornisce i mezzi per conoscere quella realtà con cui abbiamo perso molti contatti e nello stesso tempo ci aiuta a comprendere e vivere il presente al fine di meglio progettare il futuro. go back